Carla
2005-03-09 19:22:53 UTC
Songs from the Divine Comedy
di Giovanni Sollima
Basato sul testo originale della Divina Commedia di Dante Alighieri, sulla
versione inglese di Henry Waldworth Longfellow, e su La Profezia di Dante di
George Gordon Byron nella traduzione di Lorenzo Da Ponte
18 marzo 2005 FASANO TEATRO KENNEDY
20 marzo 2005 CARPI - TEATRO COMUNALE
22 marzo 2005 ROVIGO TEATRO SOCIALE
24 marzo 2005 PALERMO CANTIERI CULTURALI DELLA ZISA
25 marzo 2005 MARSALA TEATRO COMUNALE
Esecutori: Giovanni Sollima Band
Su commissione di Franco Battiato Giovanni Solima ha portato a conclusione
il trittico dedicato alla Divina Commedia, nato quattro anni fa a Palermo
con l'esecuzione della prima parte, Hell, - e oggi completato con il
Purgatorio e il Paradiso.
Giovanni Sollima comincia a pensare al poema dantesco nel '99, mentre si
trova a New York per un lungo periodo di soggiorno e lavoro. Lì, per una
serie di coincidenze, o forse perché stimolato dalla metropoli e da quelli
che lui definisce "gironi danteschi di fine millennio" comincia a
interessarsi alle edizioni in lingua inglese della Divina Commedia.
"Mi interessava vedere come "suonava " in inglese, che tipo di lavoro era
stato fatto sul ritmo, come era stato rispettato il metro nelle terzine,
l'endecasillabo...che tipo di sonorità e velocità metronomica potesse
assumere una terzina detta o cantata in inglese...confrontarla con la lingua
originale, magari usandole entrambe, sovrapposte o asincrone o altro
ancora".
La prima parte del lavoro, intitolato Hell, commissionato dal Festival sul
Novecento di Palermo, viene eseguita nel 200O. "Per l'Inferno ho scelto,
inizialmente, una strada evocativa ma, dato che si trattava di un brano
strumentale, seppur con l'impiego delle voci nostre, della band, sporche,
sofferenti e non impostate, ho voluto musicare i passi in cui Dante
racconta, con la sua incredibile e visionaria fantasia, luoghi, atmosfere,
corpi, espressioni. Quindi il III Canto, e terzine dal XVIII, dal XXV, dal
XXXIV e altri... "
"La nuova versione sarà molto diversa rispetto alla prima esecuzione
palermitana, e naturalmente ci saranno brani nuovi: il tutto per una durata
di circa 80/90 minuti. Anche in questo caso si può parlare di work in
progress...Per quanto riguarda il Paradiso, il suo inserimento, quattro anni
fa, è stato un inserimento inaspettato, una sorta di appendice sospesa, un
piccolo memorial dedicato a mio padre appena scomparso. Scelsi dal
Paradiso alcune terzine, cantate contemporaneamente sia nella lingua di
Dante che nellinglese ottocentesco di Henry Waldworth Longfellow".
E' infatti questa la traduzione scelta da Giovanni Sollima, che la utilizza
quasi interamente. "Mi piace perché è curiosa sul piano temporale e perché
appare tutto così strano e oscuro Tra laltro Longfellow, assieme ad altri
poeti fondò, a Boston, il Circolo Dante proprio per tradurre e divulgare
nellAmerica del tempo la Divina Commedia.
"Sto inserendo - continua Sollima - dei passi dal complicato e
ingarbugliatissimo La profezia di Dante di Byron, in parte ispirato ai moti
palermitani. Byron riscrive (o scrive ispirandosi alle rime) alcuni canti.
Anche il mio lavoro vuole essere una sorta di omaggio, di racconto musicale,
in cui, in ogni caso, la lingua di Dante sarà presentissima in tutto il
lavoro".
La Giovanni Sollima Band (violoncello, flauto, trio darchi, chitarra
elettrica, tastiere e percussioni) interpreta questo lavoro dove "si
mescoleranno brani compatti come blocchi e con uno sviluppo interno, ad
altri più aperti e informali nella scrittura; poi ci saranno alcune canzoni
vere e proprie e non mancheranno brani senza testo o con voci registrate
fuori campo (non di attori, bensì di gente comune qualche anziano, forse e
i miei figli di 11 e 8 anni ), con l'utilizzo di campionamenti".
Il tutto arricchito da un progetto visivo, quasi una coreografia, fortemente
antinarrativo e quasi privo di collegamenti con liconografia Dantesca. "Per
fare tutto questo - continua Sollima - sto predisponendo un software che
dovrebbe consentirmi di gestire le immagini galleggianti attraverso la
tastiera (musicale), in tempo reale, utilizzando i tasti morti della prima
e dellultima ottava (come tanti mouse). Così le immagini non sarebbero
scollate o preregistrate come quelle di un film, ma si presenterebbero con
una sequenza sempre diversa e in tempo reale- sincronizzata alla musica,
dato che il tastierista suonerà contemporaneamente sia le note che le
immagini. La cosa divertente è che, come nei suoni campionati, se rilasci il
tasto le immagini evaporano, se suoni più forte si intensificano e via di
seguito "
www.musicaclassica.biblio-net.com
di Giovanni Sollima
Basato sul testo originale della Divina Commedia di Dante Alighieri, sulla
versione inglese di Henry Waldworth Longfellow, e su La Profezia di Dante di
George Gordon Byron nella traduzione di Lorenzo Da Ponte
18 marzo 2005 FASANO TEATRO KENNEDY
20 marzo 2005 CARPI - TEATRO COMUNALE
22 marzo 2005 ROVIGO TEATRO SOCIALE
24 marzo 2005 PALERMO CANTIERI CULTURALI DELLA ZISA
25 marzo 2005 MARSALA TEATRO COMUNALE
Esecutori: Giovanni Sollima Band
Su commissione di Franco Battiato Giovanni Solima ha portato a conclusione
il trittico dedicato alla Divina Commedia, nato quattro anni fa a Palermo
con l'esecuzione della prima parte, Hell, - e oggi completato con il
Purgatorio e il Paradiso.
Giovanni Sollima comincia a pensare al poema dantesco nel '99, mentre si
trova a New York per un lungo periodo di soggiorno e lavoro. Lì, per una
serie di coincidenze, o forse perché stimolato dalla metropoli e da quelli
che lui definisce "gironi danteschi di fine millennio" comincia a
interessarsi alle edizioni in lingua inglese della Divina Commedia.
"Mi interessava vedere come "suonava " in inglese, che tipo di lavoro era
stato fatto sul ritmo, come era stato rispettato il metro nelle terzine,
l'endecasillabo...che tipo di sonorità e velocità metronomica potesse
assumere una terzina detta o cantata in inglese...confrontarla con la lingua
originale, magari usandole entrambe, sovrapposte o asincrone o altro
ancora".
La prima parte del lavoro, intitolato Hell, commissionato dal Festival sul
Novecento di Palermo, viene eseguita nel 200O. "Per l'Inferno ho scelto,
inizialmente, una strada evocativa ma, dato che si trattava di un brano
strumentale, seppur con l'impiego delle voci nostre, della band, sporche,
sofferenti e non impostate, ho voluto musicare i passi in cui Dante
racconta, con la sua incredibile e visionaria fantasia, luoghi, atmosfere,
corpi, espressioni. Quindi il III Canto, e terzine dal XVIII, dal XXV, dal
XXXIV e altri... "
"La nuova versione sarà molto diversa rispetto alla prima esecuzione
palermitana, e naturalmente ci saranno brani nuovi: il tutto per una durata
di circa 80/90 minuti. Anche in questo caso si può parlare di work in
progress...Per quanto riguarda il Paradiso, il suo inserimento, quattro anni
fa, è stato un inserimento inaspettato, una sorta di appendice sospesa, un
piccolo memorial dedicato a mio padre appena scomparso. Scelsi dal
Paradiso alcune terzine, cantate contemporaneamente sia nella lingua di
Dante che nellinglese ottocentesco di Henry Waldworth Longfellow".
E' infatti questa la traduzione scelta da Giovanni Sollima, che la utilizza
quasi interamente. "Mi piace perché è curiosa sul piano temporale e perché
appare tutto così strano e oscuro Tra laltro Longfellow, assieme ad altri
poeti fondò, a Boston, il Circolo Dante proprio per tradurre e divulgare
nellAmerica del tempo la Divina Commedia.
"Sto inserendo - continua Sollima - dei passi dal complicato e
ingarbugliatissimo La profezia di Dante di Byron, in parte ispirato ai moti
palermitani. Byron riscrive (o scrive ispirandosi alle rime) alcuni canti.
Anche il mio lavoro vuole essere una sorta di omaggio, di racconto musicale,
in cui, in ogni caso, la lingua di Dante sarà presentissima in tutto il
lavoro".
La Giovanni Sollima Band (violoncello, flauto, trio darchi, chitarra
elettrica, tastiere e percussioni) interpreta questo lavoro dove "si
mescoleranno brani compatti come blocchi e con uno sviluppo interno, ad
altri più aperti e informali nella scrittura; poi ci saranno alcune canzoni
vere e proprie e non mancheranno brani senza testo o con voci registrate
fuori campo (non di attori, bensì di gente comune qualche anziano, forse e
i miei figli di 11 e 8 anni ), con l'utilizzo di campionamenti".
Il tutto arricchito da un progetto visivo, quasi una coreografia, fortemente
antinarrativo e quasi privo di collegamenti con liconografia Dantesca. "Per
fare tutto questo - continua Sollima - sto predisponendo un software che
dovrebbe consentirmi di gestire le immagini galleggianti attraverso la
tastiera (musicale), in tempo reale, utilizzando i tasti morti della prima
e dellultima ottava (come tanti mouse). Così le immagini non sarebbero
scollate o preregistrate come quelle di un film, ma si presenterebbero con
una sequenza sempre diversa e in tempo reale- sincronizzata alla musica,
dato che il tastierista suonerà contemporaneamente sia le note che le
immagini. La cosa divertente è che, come nei suoni campionati, se rilasci il
tasto le immagini evaporano, se suoni più forte si intensificano e via di
seguito "
www.musicaclassica.biblio-net.com