Antonio Belfiore
2004-01-27 12:19:32 UTC
Da una vecchia intervista del 5 Gennaio 1986:
D: LEI HA GIOCATO A SAN SIRO...
"Il 6 giugno 1985. Libero della nazionale cantanti. Contro la
rappresentativa di Lega femminile. Subito dopo essere sceso in campo l'ala
sinistra avversaria mi è scappata via. E' sempre duro accettare di essere
superato da una donna. Anche a 40 anni. Così per inseguirla, ci ho messo uno
sforzo in più: ho visto il campo ruotarmi attorno e ho deciso di rientrare
negli spogliatoi. Non giocavo da 22 anni".
D: E' STATO TERZINO DELL'AKRAGAS...
"Nelle formazioni giovanili. Ma i miei campionati migliori li ho disputati
con il Riposto, in prima divisione. Difensore d'intuito, d'anticipo; non
toccavo mai l'avversario. Un Facchetti. E i tifosi spaventavano gli
attaccanti rivali gridando 'posa a pipa', cioè ti conviene lasciare la
palla. Ricordo anche un mio mitico gol. Contro l'Acireale, a tre minuti dal
termine. Avevamo giocato sempre all'attacco. Ero l'unico a essere sempre
rimasto indietro a baluardo della difesa, non avevo toccato neppure un
pallone. D'improvviso scatta il loro contropiede, le due ali fuggono in
coppia. Io, in mezzo. C'è il traversone. Volo e colpisco in acrobazia:
autorete. Perdemmo 1-0, ma il campionato fu ugualmente nostro. Però smisi. E
da allora il calcio l'ho seguito soltanto in Tv".
Salutoni
Antonio
http://www.fanbattiato.com
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
D: LEI HA GIOCATO A SAN SIRO...
"Il 6 giugno 1985. Libero della nazionale cantanti. Contro la
rappresentativa di Lega femminile. Subito dopo essere sceso in campo l'ala
sinistra avversaria mi è scappata via. E' sempre duro accettare di essere
superato da una donna. Anche a 40 anni. Così per inseguirla, ci ho messo uno
sforzo in più: ho visto il campo ruotarmi attorno e ho deciso di rientrare
negli spogliatoi. Non giocavo da 22 anni".
D: E' STATO TERZINO DELL'AKRAGAS...
"Nelle formazioni giovanili. Ma i miei campionati migliori li ho disputati
con il Riposto, in prima divisione. Difensore d'intuito, d'anticipo; non
toccavo mai l'avversario. Un Facchetti. E i tifosi spaventavano gli
attaccanti rivali gridando 'posa a pipa', cioè ti conviene lasciare la
palla. Ricordo anche un mio mitico gol. Contro l'Acireale, a tre minuti dal
termine. Avevamo giocato sempre all'attacco. Ero l'unico a essere sempre
rimasto indietro a baluardo della difesa, non avevo toccato neppure un
pallone. D'improvviso scatta il loro contropiede, le due ali fuggono in
coppia. Io, in mezzo. C'è il traversone. Volo e colpisco in acrobazia:
autorete. Perdemmo 1-0, ma il campionato fu ugualmente nostro. Però smisi. E
da allora il calcio l'ho seguito soltanto in Tv".
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