Carla
2004-07-03 18:07:36 UTC
Voli imprevedibili - Tributo a Franco Battiato
Non credo che questo tributo sia piaciuto a Battiato; lui a Pacifico e
Negrita preferisce l'insalata, ad Alice l'uva passa, che gli dà più calorie.
Noi appassionati possiamo essere più curiosi e tolleranti; con tutti i su e
giù e qualche equivoco non è un brutto disco, anche se a dirla tutta non se
ne sentiva la mancanza.
Anche qui materiali d'annata e qualcosa registrato apposta, «battiatisti
professionisti» (Giunti Russo, Alice), ammiratori devoti (Carmen Consoli,
Morgan) e qualcuno che non ti aspetteresti (la PFM con una versione live di
Bandiera bianca, i Planet Funk che arrangiano e mixano Gli uccelli).
Non c'è un filo conduttore, ognuno afferra Battiato per la parte di giacca
che gli capita, e lui (meglio, la sua musica) lascia fare; quasi tutte le
canzoni sono molto belle e proprio seducenti, viene voglia di portarsele
via, via, via, vieni via con me.
Scelgo due pezzi soprattutto, e a leggere cast e repertorio non avrei
detto: i già citati Uccelli per la vibrante vena techno rock, che dà respiro
veramente aereo alla canzone, e Povera patria di Paola Turci perché è
cantata bene, con misura, attenzione, umiltà, come in fondo dovrebbe essere
quando si tratta di cover. Alice canta splendidamente È stato molto bello,
suona perfino meglio dell'originale; mentre Carmen Consoli è andata a
scegliersi una lontana delizia, Stranizza d'amuri, e incespica
nell'arrangiamento, riuscendo a comunicare solo la sua convinta e partecipe
«affinità catanese».
http://www.delrock.it/hdoc/focus.asp?xml=2000-07-02-Tributi
Non credo che questo tributo sia piaciuto a Battiato; lui a Pacifico e
Negrita preferisce l'insalata, ad Alice l'uva passa, che gli dà più calorie.
Noi appassionati possiamo essere più curiosi e tolleranti; con tutti i su e
giù e qualche equivoco non è un brutto disco, anche se a dirla tutta non se
ne sentiva la mancanza.
Anche qui materiali d'annata e qualcosa registrato apposta, «battiatisti
professionisti» (Giunti Russo, Alice), ammiratori devoti (Carmen Consoli,
Morgan) e qualcuno che non ti aspetteresti (la PFM con una versione live di
Bandiera bianca, i Planet Funk che arrangiano e mixano Gli uccelli).
Non c'è un filo conduttore, ognuno afferra Battiato per la parte di giacca
che gli capita, e lui (meglio, la sua musica) lascia fare; quasi tutte le
canzoni sono molto belle e proprio seducenti, viene voglia di portarsele
via, via, via, vieni via con me.
Scelgo due pezzi soprattutto, e a leggere cast e repertorio non avrei
detto: i già citati Uccelli per la vibrante vena techno rock, che dà respiro
veramente aereo alla canzone, e Povera patria di Paola Turci perché è
cantata bene, con misura, attenzione, umiltà, come in fondo dovrebbe essere
quando si tratta di cover. Alice canta splendidamente È stato molto bello,
suona perfino meglio dell'originale; mentre Carmen Consoli è andata a
scegliersi una lontana delizia, Stranizza d'amuri, e incespica
nell'arrangiamento, riuscendo a comunicare solo la sua convinta e partecipe
«affinità catanese».
http://www.delrock.it/hdoc/focus.asp?xml=2000-07-02-Tributi